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letto, erano ricominciati i pensieri su cosa mi aspettava, come
me la sarei cavata vista anche la mia naturale esuberanza; avrei
saputo obbedire senza contestare, sarei stato punito, sarei
festeggiato visto che per tutta la sera è stato un susseguirsi di
battute, un continuo prova e riprova di parrucche bionde e scure
presenti nel locale. Ma tutto finisce e, ritornato a casa, nel mio
riuscito a concludere il corso, cosa avrei mangiato, chi avrei
su quali mezzi avrei dovuto utilizzare per arrivare a Caserta,
visto che dovevo presentarmi entro il 13 del mese. Non c’era
alternativa, l’unico mezzo possibile era il treno, impiegava una
Superata la notte, la giornata successiva è trascorsa fra richieste
di informazioni al Distretto Militare, un rapido saluto al mio
maestro di palestra e a qualche amico più caro e il documentarmi
Suono il campanello, mi accoglie la festeggiata e una sua
uno sconosciuto. Per fortuna la voce non cambia e allora
avevano riconosciuto. La mattina mi avevano visto con il mio
testone pieno di capelli e la sera, con la testa rasata, ero per loro
domande, commenti, abbracci e baci e sono quasi diventato il
Lei, mi chiedono cosa volessi a quell’ora e chi cercassi. Non mi
carissima (e aggiungo bellissima) amica, le quali, dandomi del
incontrato, che città era Caserta, mah!
mia nel cambiare. eternità sempre se non ci fossero stati ritardi o errori da parte Un battito di ciglia ed era arrivato il giorno della partenza, un viaggio in parte trascorso in piedi visto che il treno era pieno di gente che rientrava dalle ferie di fine anno, ma non particolarmente sofferto, considerato che ritornavano i mille pensieri che per la brevità del tempo che avevo avuto non eran
Mia madre, intanto, continuava a piangere: il primogenito si
avrei dovuto portare con me. Nel frattempo era arrivata la sera,
Rientrato a casa ho cominciato ad occuparmi delle cose che
piangevo nel vedere quel cumulo per terra, mesi di attenzioni e
figlio che avrebbe servito la Patria. La cena era andata avanti fra
mancato da casa sette anni fra guerra e prigionia, ora aveva il
mi aspettavano per animarla, fare quello, stai attento ecc. ecc., tutto fino a quando è arrivato
battute, qualche risatina, tanti, ma tanti consigli, fai questo e non
fiume e ha intuito… commosso mi ha abbracciato. Lui che era
era rimasto perplesso e un po’ incavolato vedendomi quasi
mio padre rientrato dal lavoro e incrociandomi nella mia stanza
Ha visto mia madre che aveva ridotto il torrente di lacrime in un
senza capelli e credendo in uno dei miei “colpi di testa”, è
e dove tagliarmi i capelli e in pochi minuti tutto fatto. Quasi
Caserma. Decisione fulminea, con il mio amato motorino di
comprendeva che il proprio figlio iniziava quell’inevitabile
aiutato a sorridere e dare forza a quella mamma che
corsa dal parrucchiere e… taglio militare con macchinetta
cammino che l’avrebbe trasformato da “cocco di mamma” a
Ritrovata la serenità di entrambi e riordinate le idee, il pensiero
chiesto come avrebbero ridotto la mia capigliatura arrivato in
si spostava alla festa della sera ma, nello stesso istante, mi sono
miei capelli e soprattutto quanto si era impegnato a curarli e
molto tempo. La goliardica spensieratezza dei giovani mi ha
doveva allontanare da casa per la prima volta, lontano e per
pettinarli poche ore prima. Poco male, volevo stabilire io come
volevo dare la soddisfazione di sghignazzare in Caserma a chi
manuale. Non è stato facile convincere il mio parrucchiere; non
mi avrebbe scotennato, lui sapeva quanto io tenessi e curassi i
di attesa e in un attimo erano spazzatura.
proprio il caso di dirlo! il momento della festa dove conoscendo la mia spontanea capacità di far casotto.
uomo.