Page 7 - versione definitiva quindicesimo raduno edizione speciale
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70° Corso AUC N° 5 12 settembre 2020
Pandemia
Ecco un termine sconosciuto alla gran parte dell’umanità fino a qualche mese fa, oggi tutti ne parlano e
disquisiscono sul significato, su come affrontarla, su come vincerla, su come gestirla e su come è stata ed ancora è
gestita. Lungi da me l’idea di sapere com’è, come affrontarla o come gestirla, ad ogni decisione o proposta sono
nate e nascono diversità ideologiche e problemi pratici di attuazione, perché come si sa, risolvi un problema ma ne
sorgono due. Questi mesi trascorsi a casa, con le limitazioni ad uscire e all’osservanza delle precauzioni indicate
dall’OMS e dal nostro Governo, sono stati pesanti per gli Italiani e per la nostra economia, ma questo è noto. Anche
l’organizzazione del nostro abituale e annuale Raduno ha dovuto subire “il colpo”, il 15° Raduno è stato annullato e
rinviato (speriamo) a tempi migliori. Non sono mancate battute del tipo: fatemi uscire che non ce la faccio più a
sopportare mia moglie, (c’è da chiedersi cosa dicevano le mogli), oppure: è tutto un bluff, il coronavirus non è così
pericoloso o ancora: è tutta una speculazione delle case farmaceutiche ecc. ecc. Personalmente mi ero e mi sono
stancato di tutte queste polemiche. Fortunatamente dalle mie parti e nella mia città di Trapani ci sono stati pochissimi
casi di Covid 19, non so se siamo stati bravi noi o, concedetemi la battutaccia e consideratela solo come tale, anche
la pandemia non vuole venire nel Sud Italia, finalmente una discriminazione utile. Ma ritorniamo al nostro raduno e
non posso non fare un passo indietro. Era il mese di luglio del 2013, ricevo una telefonata da un numero sconosciuto
e altrettanto sconosciuta era la voce ferma e garbata di un signore che si è presentato come un allievo di Cavalleria
del 70° Corso AUC che mi cercava. Piacevolmente, molto piacevolmente sorpreso risposi che ero io e da lì una
lunga conversazione durata oltre mezz’ora, ma ancor più piacevolmente notai mia moglie che compiaciuta
apprezzava la gioia che probabilmente traspariva dal mio sguardo. Detta così potrebbe sembrare una cosa normale,
una moglie che partecipa alla gioia del marito, ma non è così, nella famiglia di mia moglie il periodo della “naia” è
sempre stato poco considerato se non come una perdita di tempo o interruzione degli studi, per cui poco o niente si
è parlato della mia esperienza da Ufficiale, poteva essere fraintesa come un momento di spavalderia, un vantarsi di
qualcosa che non era importante, veniva un poco apprezzata l’appartenenza ai Bersaglieri, ma andava bene così, ciò
che ho imparato al Corso AUC e al servizio al Reggimento erano cose mie, erano un amore ed un ardore che mi
appartenevano senza mai spegnersi, erano ciò che hanno fatto di me la persona che sono oggi. Ma il
compiacimento di mia moglie e quella telefonata accesero in me la voglia di partecipare ai raduni, la mia prima
mossa è stata mettermi al computer e con un “passa parola” cercare di contattare quanti più colleghi di corso della
2^ Compagnia Montelungo, cosa che è in parte riuscita anche con i famigliari dell’Ufficiale che al corso faceva
tremare tutti, l’allora S.Ten. Pasquale Eliseo. La mia prima partecipazione è stata il 05/10/2014 a Verona: magnifico
incontrare alcuni colleghi della stessa compagnia o gli altri colleghi di corso, in particolar modo il Cavaliere
Giuseppe Dieni, artefice della telefonata e anima dei raduni, ma ancor più sorprendente la partecipazione e
l’integrazione di mia moglie con le altre Signore presenti al Raduno, dopo solo qualche ora sembravano “vecchie
amiche” vogliose di raccontarsi e ancor di più di rincontrarsi nel prossimo raduno. Sono succeduti i raduni di Gubbio,
Mantova, Trieste, Lecce, Bologna e Roma ci dovrà aspettare il prossimo anno. Ad ogni raduno si sono rafforzate le
amicizie fatte nel precedente e ne sono nate di nuove con i colleghi che nel frattempo sono stati contattati e hanno
partecipato; inutile ripeterlo, sono giorni che oltre a far visitare i luoghi più significativi delle città che ci hanno
accolto, ci hanno permesso di riabbracciarci, di prenderci in giro, di ricordare i momenti belli e brutti del corso e
delle nostre esperienze da Ufficiali, ci hanno fatto conoscere ciò che nella nostra vita abbiamo fatto, gli sport, i lavori,
le passioni ed ora le nostre “pensioni”. Cosa dire dell’Alto Comando, colleghi dediti a trovare i luoghi, gli alberghi, i
ristoranti, le sorprese che ad ogni raduno crescono di qualità e d’intensità, il ricordare i Colleghi che non ci sono più
con cui abbiamo condiviso giorni di impegno e sudore con filmati e momenti di intensa commozione…. e il nostro
libro “Vita ConDivisa”, ne vogliamo parlare? Ognuno di noi, o perlomeno chi si è sentito di farlo, ha tirato fuori le
sensazioni, i timori, le incertezze, i dubbi che si agitavano nei nostri pensieri, non potevamo certo sapere quanta e
quale crescita interiore avremmo avuto. Analoga cosa con i raduni, la vita ci ha trasformati, abbiamo acquisito
esperienze in ciò che abbiamo fatto, qualche chilo in più, qualche ruga, qualche capello bianco (per chi ancora li ha)
e purtroppo qualche acciacco ma incontrarsi è una festa, avere ancora una parvenza formale nelle deposizione di
corone ai caduti che puntualmente onoriamo può suscitare qualche sorriso ma evidenzia ancora ciò che il 70° Corso
AUC ci ha insegnato, il rispetto, l’amor patrio, l’onorare chi ci ha preceduto nelle guerre passate e nelle missioni
presenti in altri paesi in nome della uguaglianza e libertà. Il 70° Corso AUC ha iniziato questo cammino che continua
attraverso i nostri Raduni annuali e, fin quando ci incontreremo, terremo alti questi valori come monito ed esempio
per i nostri figli, i nostri nipoti.
Viva il 70° Corso AUC, viva l’Alto Comando, viva i Nostri Raduni. (Carlo Piazza)
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